martedì 28 ottobre 2014

Buon compleanno mamma!



88 anni. Lo sapevo. Sei di tempra forte e hai camminato veloce in questi decenni. Hai transitato nel dolore. Sei passata dalla guerra, dal perdere tutto in un giorno, dai soprusi subiti da chi si sentiva forte, dalla fucilazione sommaria ed ingiusta di un fratello diciassettenne. Hai vissuto anni d'incertezze. Eri la ragazza che nonostante la paura dei bombardamenti sceglieva di non rifugiarsi in cantina “per non fare la fine del topo”.

A guerra finita hai respirato aria di libertà, hai camminato a testa alta nelle vie della tua città. Hai seguito il tuo talento. Hai fatto la ballerina, hai condiviso gioie e fatiche con compagne di avventure in lunghe tournée mal pagate, senza mai uscire dai confini di un Paese che allora ti sembrava grande e bello anche se da ricostruire sopra le macerie, e oggi ti sembra misero, meschino e piccolo, al punto da consigliare a tutti noi di andare via. Lontano. 

Hai attraversato un amore rapido, crudele, assordante e devastante come un uragano improvviso. Lo hai vissuto senza fiato e perdendoci l’anima. Hai ricordi sublimi incisi a fuoco nel cuore e nella mente. Tutto il resto sono state sfumature. Niente era come lui, il tuo uomo, il tuo raggio di sole, mio padre. 

Eppure non era adatto a te. E neppure a me che da bambina desideravo solo di poter vivere in una famiglia normale, senza eccessi d'amore, ma anche senza liti, senza fughe, senza sparizioni, senza botte, senza fortunali. Non era un marito e non era un padre, era solo un adorabile, incantevole eterno bambino dispensatore di fantastiche emozioni, privato troppo presto dal destino del battito commosso e innamorato del suo cuore di zingaro. Qualcuno che nella gioia e nel dolore, in ricchezza e povertà, ci ha insegnato a sperare.

Con la sua morte, tanto improvvisa quanto crudele, anche il tuo cuore è morto, ma solo per un po’ perché c’eravamo noi, io e mio fratello, da amare, da far crescere e studiare, ai quali dedicare il tuo tempo migliore. Spesso hai perso il controllo. Spesso mi hai fatta soffrire. Spesso sei stata ingiusta, in moltissime occasioni ingrata ed ottusa.

Però grazie alla tua energia e alla tua capacità istintiva di rialzarti, piano piano ognuno di noi, a suo modo, si è risollevato e abbiamo camminato insieme, a volte con fatica, a volte correndo, a volte arrancando, molto spesso senza capirci, a volte con il respiro leggero e i sogni appena afferrati stretti in una mano.

E’ stata dura camminare al tuo fianco. E ancora oggi, che ti muovi curva, è durissima essere tua figlia perché fai troppe domande, richiedi impegno, pazienza infinita, autocontrollo, amore incondizionato, ma sei la sola amica che ho, quindi accetto con rispetto di tacere anche quando vorrei urlare, di temprarmi all’ombra della tua granitica roccia perché grazie a te e alla vita ho imparato che dietro ad ogni gioia si nasconde un dolore e che se oggi l'anima danza perché sembra sia un giorno perfetto, domani le lacrime saranno lì, pronte ad uscire, mentre io, con forza, le manderò indietro, come ho visto farlo a te tante e tante e tante volte.


Tu sei la forza, tu sei il giunco che non si spezza. Tu sei mia madre. 

Buon compleanno Iole.






Alle donne vittime di mariti violenti posso solo dire: SALVATEVI!

Penso che ogni giorno dell'anno dovremmo ricordare le donne che subiscono violenza. Da figlia di una donna che di botte ne ha ...