venerdì 21 dicembre 2012

Dall'ascolto dei notiziari al brainstorming con se stesso, la giornata tipo del re della vignetta satirica Danilo Maramotti




Schivo, sincero, artisticamente folle, dolcemente stralunato, difficile da catalogare perché autenticamente fuori dagli schemi e poco incline alla mondanità, Danilo Maramotti è uno dei più prestigiosi fumettisti del nostro tempo, ma a differenza di molti suoi concittadini illustri e famosi, vive la professione come una sorta di “artigianato spirituale”, un mix di ritiro creativo e meditazione sottraendosi a qualsiasi impegno istituzionale o mondano.

Maramotti preferisce, infatti, andare alle inaugurazioni delle mostre dei tanti amici artisti, piuttosto che farne una propria, così come gradisce di più una cena tra pochi intimi che un pranzo di rappresentanza. Il suo lavoro lo si può ammirare solo in fase di pubblicazione ed è sempre frutto di uno studio attento ed approfondito degli eventi quotidiani che il suo talento riesce a trasformare in battute taglienti per un umorismo sempre senza speranza.

Nato il 17 maggio del 1949 a Savona, ha collaborato con il meglio dell'editoria nazionale: ViviMilano (Corriere della Sera), TuttoLibri (La Stampa), Il Messaggero, Cuore, Corto Maltese, Frigidaire, Rockerilla, Notizie Verdi, Sottobanco, Scuola Matrigna, www.EDay.it, Tic, Alter, Comix, Boxer, Zapata, Gulliver. Ha disegnato per: Vespa, Pirelli, Eminence, Luce Plan.

Ha pubblicato i seguenti libri: Bad Cat, Rizzoli/ Milano Libri 1994. Dolce Rita, Lupetti & Fabiani 1998. Rocky Rude duro con i duri, La Vita Felice 2000.
Nel 1994 ha ricevuto il Premio Satira di Forte dei Marmi. Attualmente è impegnato con: L'Unità, CorrierEconomia (Corriere della Sera), Linus, Modus Vivendi, Giudizio Universale, Emme, Smemoranda.

Il suo esordio in campo fumettistico risale al 1970 con la rivista Horror di Gino Sansoni. Negli anni immediatamente successivi si dedica a diverse attività. Tra queste l'insegnamento al Liceo Artistico di Savona e l'apertura di un laboratorio di ceramica a Varazze. Si riaffaccia al fumetto nel 1981 con il racconto “Paranoia” pubblicato dalla rivista Frigidaire.

Definito da Oreste Del Buono “un mostro di modestia che spazia dalla tragedia alla farsa con facilità raccontando orrori e gaffes della vecchia e della nuova classe dirigente”, Maramotti mi riceve nel suo appartamento a Savona dove non mancano scaffali e scrivanie piene di fogli, matite, penne, computer e montagne di libri. Dalla finestra del suo grande studio-salotto, s'intravede uno scorcio di mare.

La sua giornata è scandita dal ritmo dettato dalle esigenze degli editori che attendono le vignette a commento pungente ed implacabile dei fatti della complessa e spesso tragicomica politica del nostro Paese. Sin dalle prime ore del mattino lettura dei giornali e doveroso ascolto delle news nazionali sulle reti digitali. E poi è tutto un susseguirsi di schizzi e bozze alla ricerca di idee originali e “feroci”.

<Come una volta al cinema c'erano i cosiddetti “battutisti” che commentavano a voce alta i film, io sono e mi sento un “battutista” della politica italiana. Dopo essermi infarcito di news le elaboro facendo un brainstorming con me stesso. Certo produrre quotidianamente non è facile e richiede applicazione, tempo, energie>.

Attratto inizialmente dall'horror, Maramotti ha iniziato disegnando vere e proprie storie, ma con l'espandersi di una fumettistica per allora decisamente “spinta”: Jacula, Isabella, Messalina, ha deciso che quella non era la sua strada.

Dopo una brillante carriera nel mondo della striscia d'autore e del fumetto vero e proprio, Danilo passa alla vignetta più per necessità che per vocazione:
<Con la sofferta chiusura d'importanti giornali e magazine di fumetti, mi sono dedicato a tempo pieno alla vignetta. Disegnare mi diverte, mi allontana dall'alzheimer....che alla mia età è sempre alle porte. E soprattutto mi mantiene vivo>.

http://www.danilomaramotti.it/





martedì 11 dicembre 2012

Donne e artigianato: viaggio alla scoperta di giovani talenti liguri


Mi piace scoprire talenti emergenti, nell'arte e nell'artigianato. Adoro entrare nei laboratori a curiosare ed annusare cosa c'è nell'aria. Tra le mie ultime, fantastiche scoperte: 
Valeria Grasso, architetto e designer che ha scelto di dedicarsi alla creazione di gioielli personalizzati e Silvia Testa, che ha aperto un atelier dove crea fantastici abiti con un tocco discreto di follia. 





Se volete conoscerle aprite i seguenti link.Non rimarrete delusi.

Albisola Capo: Una giovane designer riscopre l'arte orafa


Celle Ligure: Taglia, cuci, crea...è questo  il mondo di Caterinette


Alle donne vittime di mariti violenti posso solo dire: SALVATEVI!

Penso che ogni giorno dell'anno dovremmo ricordare le donne che subiscono violenza. Da figlia di una donna che di botte ne ha ...