Schivo,
sincero, artisticamente folle, dolcemente stralunato, difficile da
catalogare perché autenticamente fuori dagli schemi e poco incline
alla mondanità, Danilo Maramotti è uno dei più prestigiosi
fumettisti del nostro tempo, ma a differenza di molti suoi
concittadini illustri e famosi, vive la professione come una
sorta di “artigianato spirituale”, un mix di ritiro creativo e
meditazione sottraendosi a qualsiasi impegno istituzionale o mondano.
Maramotti
preferisce, infatti, andare alle inaugurazioni delle mostre dei tanti
amici artisti, piuttosto che farne una propria, così come gradisce
di più una cena tra pochi intimi che un pranzo di rappresentanza. Il suo
lavoro lo si può ammirare solo in fase di pubblicazione ed è sempre
frutto di uno studio attento ed approfondito degli eventi quotidiani
che il suo talento riesce a trasformare in battute taglienti per un
umorismo sempre senza speranza.
Nato
il 17 maggio del 1949 a Savona, ha collaborato con il meglio
dell'editoria nazionale: ViviMilano
(Corriere della Sera), TuttoLibri (La Stampa), Il Messaggero, Cuore,
Corto Maltese, Frigidaire, Rockerilla,
Notizie Verdi, Sottobanco, Scuola Matrigna, www.EDay.it, Tic, Alter,
Comix,
Boxer, Zapata, Gulliver. Ha disegnato per: Vespa, Pirelli, Eminence,
Luce Plan.
Ha
pubblicato i seguenti libri: Bad
Cat, Rizzoli/ Milano Libri 1994. Dolce Rita, Lupetti & Fabiani
1998. Rocky Rude duro con i duri, La Vita Felice 2000.
Nel
1994 ha ricevuto il Premio
Satira di
Forte dei Marmi. Attualmente è impegnato con: L'Unità,
CorrierEconomia (Corriere della Sera), Linus, Modus Vivendi, Giudizio
Universale, Emme, Smemoranda.
Il
suo esordio in campo fumettistico risale al 1970 con la rivista
Horror
di Gino Sansoni. Negli anni immediatamente successivi si dedica a
diverse attività. Tra queste l'insegnamento al Liceo Artistico di
Savona e l'apertura di un laboratorio di ceramica a Varazze. Si
riaffaccia al fumetto nel 1981 con il racconto “Paranoia”
pubblicato dalla rivista Frigidaire.
Definito
da Oreste Del Buono
“un mostro di modestia che spazia dalla tragedia alla farsa con
facilità raccontando orrori e gaffes della vecchia e della nuova
classe dirigente”,
Maramotti mi riceve nel suo appartamento a Savona dove non mancano
scaffali e scrivanie piene di fogli, matite, penne, computer e
montagne di libri. Dalla finestra del suo grande studio-salotto,
s'intravede uno scorcio di mare.
La
sua giornata è scandita dal ritmo dettato dalle esigenze degli
editori che attendono le vignette a commento pungente ed implacabile
dei fatti della complessa e spesso tragicomica politica del nostro
Paese. Sin
dalle prime ore del mattino lettura dei giornali e doveroso ascolto
delle news nazionali sulle reti digitali. E poi è tutto un
susseguirsi di schizzi e bozze alla ricerca di idee originali e
“feroci”.
<Come
una volta al cinema c'erano i cosiddetti “battutisti” che
commentavano a voce alta i film, io sono e mi sento un “battutista”
della politica italiana. Dopo essermi infarcito di news le elaboro
facendo un brainstorming con me stesso. Certo produrre
quotidianamente non è facile e richiede applicazione, tempo,
energie>.
Attratto
inizialmente dall'horror, Maramotti ha iniziato disegnando vere e
proprie storie, ma con l'espandersi di una fumettistica per allora
decisamente “spinta”: Jacula, Isabella, Messalina, ha deciso che
quella non era la sua strada.
Dopo
una brillante carriera nel mondo della striscia d'autore e del
fumetto vero e proprio, Danilo passa alla vignetta più per necessità
che per vocazione:
<Con
la sofferta chiusura d'importanti giornali e magazine di fumetti, mi
sono dedicato a tempo pieno alla vignetta. Disegnare mi diverte, mi
allontana dall'alzheimer....che alla mia età è sempre alle porte. E
soprattutto mi mantiene vivo>.
http://www.danilomaramotti.it/