Leggo i tanti commossi commenti di chi ha conosciuto Marco Marras Casu, in arte Penelope Please, miss Drag Queen 2020 e personaggio dalla battuta caustica e tagliente.
Penelope l'irriverente, quando saliva sul palcoscenico da soubrette spumeggiante dietro uno scudo di cerone e paillettes, lanciava frecciate a raffica ma insieme ad esse, trasportate da un'energia parallela di cui non era assolutamente consapevole, scoccava piccole frecce intinte nell'oro che ci colpivano al cuore lasciandoci dentro gocce della sua parte più vera. Lo ricorderemo per questo, non per i glitters o per le piume di struzzo.
Con Penelope sui tacchi e con Marco in sneakers ho parlato spesso e ogni volta, pur senza mai entrare nei dettagli, ho percepito quel di più: un terreno minato sul quale camminare con estrema circospezione e un background di storie andate storte che, anche se diverse, ci accomunavano in un non meglio precisato disagio. Eravamo dei sopravvissuti che si riconoscevano in un abbraccio sincero. Io per te ero anche la giornalista, la mamma di "un musicista straordinario" e la sorella di un "grande tatuatore". Mi presentavi così alle altre persone.
Abbiamo parlato più volte di case nuove, di traslochi imminenti, di arredi pacchiani, di feste faraoniche e di format teatrali da riproporre. I progetti erano tanti e non li dimentico.
Nel momento doveroso del silenzio, a sipario chiuso, posso solo farti una promessa: in qualche modo, non so su quale palco e non so quando, tu risalirai.
Ciao splendida creatura. E ti prego...fai sorridere la mia mamma.