Adoro alzarmi all'alba quando il sole, inatteso, mi sorprende dietro le tapparelle abbassate per avvolgermi come un innamorato con tutta la sua luce.
Il profilo della collina è nitido e l'azzurro tenue del cielo è come se cantasse un dolcissimo inno all' amore universale.
Sono attratta dal canto delle sirene della mutevole e pazza primavera e inizio a camminare.
Voglio raggiungere il mare respirando l'aria pungente di questo mattino di marzo;
Alzare lo sguardo sulle luci alte del giorno che definiscono chiaroscuri sui muri delle case;
Passare dal tepore del sole al freddo, nell'ombroso abbraccio dei vicoli: percorso di passi consapevoli in un vecchio borgo di pescatori tra profumi di caffè, brioche e focaccia.
Guardare il mare in controluce.
Sentire in faccia il sole che brucia.
E nell'ombra, chiuse in tasca, le mani gelate.