Vorrei poter parlare della pioggia, del tempo, di Colazione da Tiffany, di passeggiate, di cappelli da indossare, di fiori, di shopping e feng shui: le cose futili con le quali, a volte, ci riempiamo le giornate.
Le mie parole, invece, hanno il timbro e il colore del mio dolore, grave, cupo, fatto di lacrime e speranze deluse.
Le mie giornate sono la ricerca disperata di un analgesico magico che mi conceda il dono di qualche ora in piedi.
Il futuro non ha più senso e non ha volto. Sono imprigionata in una malattia senza via d'uscita e non avere scappatoie uccide.
Lo chiamano "Fallimento Chirurgico", ma se Loro falliscono, io fallisco.
Cosa fa più male? Non potermi più permettere di sognare.
Le mie parole, invece, hanno il timbro e il colore del mio dolore, grave, cupo, fatto di lacrime e speranze deluse.
Le mie giornate sono la ricerca disperata di un analgesico magico che mi conceda il dono di qualche ora in piedi.
Il futuro non ha più senso e non ha volto. Sono imprigionata in una malattia senza via d'uscita e non avere scappatoie uccide.
Lo chiamano "Fallimento Chirurgico", ma se Loro falliscono, io fallisco.
Cosa fa più male? Non potermi più permettere di sognare.