Quella volta sul ponte non avevo nemmeno la giusta dilatazione ma il medico,
dopo 12 ore di doglie, mi aveva detto: “si presenti in Reparto intorno alle
17,30”.
L’ospedale era il Gaslini di
Genova.
Io abitavo a Varazze e avevo
scelto la sola Maternità della Liguria che consentiva ai papà di assistere al
parto.
Quella volta...erano
34 anni fa e l’emozione, mista alla paura di fronte al mistero della vita, mi
aveva portata su quel ponte attraversato mille volte prima, poi, e ancora, ancora, ancora, negli anni, per tutte le mie e nostre necessità: professionali,
culturali, artistiche, musicali, mediche, affettive.
Quella volta…io
e mio marito avevamo la felicità negli occhi e la speranza nel cuore: di lì a poco la
nostra bimba avrebbe avuto finalmente un volto, una voce, un odore, i suoi
colori.
Quella volta…un giorno di maggio, tornando
a casa con il mio fagottino biondo tra le braccia e il cuore in tumulto, avevo benedetto il cielo perché iniziavo la mia nuova vita di madre:
un’avventura perfetta, un amore puro, totale, una dedizione senza fine.
Questa volta
sul ponte la nostra Valeria Chiara stava
andando a lavorare ed è passata sul pericolante Morandi poco prima del crollo.
E’ stata lei ad avvisarmi: “Mamma,
ho attraversato il ponte poco fa e adesso
è crollato. E’ una tragedia. Sono senza parole”.
Questa volta…ho
nuovamente benedetto il cielo per quello sprazzo di fortuna, per quella mezz'ora strappata al destino, per quella manciata di minuti in ritardo.
* Il 14 agosto 2018 crolla il viadotto Polcevera, conosciuto come Ponte Morandi:
43 morti per la colpevole inadempienza di chi avrebbe dovuto vigilare sulla sicurezza dei cittadini.
43 morti per la colpevole inadempienza di chi avrebbe dovuto vigilare sulla sicurezza dei cittadini.
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