martedì 10 aprile 2012

Daniele Franchi, una vita in blues con Hendrix nel cuore

In attesa della presentazione ufficiale del suo primo disco, che avrà luogo il 20 aprile alle 22 a La Claque (Teatro della Tosse) di Genova, un'intervista a tu per tu con Daniele Franchi. 


La parola blues tatuata sul collo e molta voglia di esprimersi e far conoscere la sua musica. Genovese, 22 anni, Daniele Franchi ha fatto del blues una scelta di vita pur non legandosi ad un repertorio tradizionale ma abbracciando mondi che spaziano, senza vincoli o costrizioni, tra il rock e la canzone d’autore in una vocazione stilistica sempre strettamente connessa alla grande e calda madre.
Di quella musica, così immediata e sincera, Franchi predilige il mood intimista, l’essenza, l’attitudine emozionale: un bagaglio straordinario ed una scelta inevitabile per un musicista di Genova, città geneticamente blues.
Sostenuto sin dagli esordi da artisti liguri del calibro di Paolo Bonfanti e Guitar Ray Scona (Renato Scognamiglio),  Daniele Franchi ha avuto la splendida opportunità di averli con sé nella registrazione di alcuni brani del suo “Free Feeling”, primo disco da solista con  Davide Medicina al basso e Andrea Tassara alla batteria. Tra le special guest anche Francesco Piu e Sean Carney.

Il mio approccio al blues è soprattutto emozionale. Ritengo infatti che un repertorio per definizione semplice e spontaneo come quello del blues, sia credibile solo se suonato vivendone appieno l’emotività. Io, più che definirmi un bluesman, preferisco dire che porto nella mia musica quel tipo di atteggiamento, rifacendomi a grandi maestri come  Muddy Waters o Jimi Hendrix”.

Per te, che hai suonato la chitarra sin da bambino, cos'è la musica?
"Per me è la vita. Ho iniziato da bambino sapendo che era ciò che avrei voluto fare da grande. E’  un’esperienza che consiglio agli appassionati di qualunque strumento perché aiuta moltissimo nella crescita emotiva di un individuo, specie se adolescente. Poi per affrontare la quotidianità e le numerose difficoltà della professione occorrono grande determinazione e forza d’animo, ma anche nel caso in cui si dovesse decidere di fare altro nella vita, l’esperienza musicale resterà sempre un bagaglio e un valore".

Nel tuo disco ci sono importanti special guest, com’ è nata la collaborazione?
"Dalla stima reciproca e dalla voglia di sostenermi. Tutti loro hanno creduto nel progetto e mi hanno incoraggiato a procedere offrendomi la meravigliosa opportunità di essere presenti nel mio disco d'esordio. Mi ritengo molto fortunato perché suonare bene è da molti, ma non è scontato ottenere, da subito, la stima e la collaborazione dei colleghi di successo".
   
Tra i coloro che per primi hanno creduto in te chi vorresti ringraziare? 
"Sono grato a Zibba che mi ha inserito negli Almalibre a 19 anni, totalmente privo di esperienza, e mi ha insegnato molto offrendomi la possibilità di esprimere al meglio le mie potenzialità, fino ad arrivare alla scelta d'intraprendere la carriera da solista.
Ringrazio poi infinitamente la mia band, senza la quale non avrei realizzato questo lavoro, e la mia famiglia che mi sostiene da sempre>.

Del tuo primo disco, “Free Feeling” cosa ci racconti?
<Posso semplicemente dire che la musica è totalmente parte della mia vita e questo disco ne è la prova; l’ho scritto in un mese in coincidenza con scelte decise e radicali sia per la mia vita sentimentale, sia per quella professionale. In ogni brano c’è un pezzettino della mia storia e delle intense emozioni vissute di quel periodo >.

Progetti per il futuro?
<Ora si tratta semplicemente di andare avanti, lavorare e crescere, nella vita e nella musica, portando nelle  canzoni e nel mio modo di suonare tutto me stesso. E questo, per me, è decisamente  Blues!>

Alessandra Zacco, giornalista e blogger

Per saperne di più: www.danielefranchi.it 



La copertina del disco di Daniele Franchi

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