Se all’ascolto di una canzone di Adele vi assalgono brividi e commozione è merito dell' “appoggiatura”.
Molti brani di successo annoverati tra quelli “da
brivido”, sono stati analizzati da studiosi risultando essere la perfetta
alchimia tra diversi elementi compositivi.
Il primo ad occuparsi di queste tematiche fu, vent’anni
fa, lo psicologo inglese John Sloboda che condusse un semplice esperimento:
chiese a diversi esperti di musica di elencare i passaggi di canzoni che
notoriamente provocavano, nell’ascoltatore, lacrime o pelle d’oca. Furono così
identificati venti passaggi che portavano al pianto. Quando Sloboda ne
analizzò le proprietà scoprì una caratteristica comune: 18 di questi
contenevano l'espediente musicale chiamato “appoggiatura” che trae origine da alcune forme ornamentali introdotte verso l'IX secolo dai cantori medievali nei canoni gregoriani.
L'appoggiatura è formata da una nota che, anteposta a un’altra o ad un accordo, toglie un valore alla nota successiva creando una dissonanza che genera tensione nell’ascoltatore e la risolve con il ritorno al suono originale. Molte "appoggiature" vicine parrebbero generare il ciclo di tensione e rilascio che provoca la reazione emotiva.
L'appoggiatura è formata da una nota che, anteposta a un’altra o ad un accordo, toglie un valore alla nota successiva creando una dissonanza che genera tensione nell’ascoltatore e la risolve con il ritorno al suono originale. Molte "appoggiature" vicine parrebbero generare il ciclo di tensione e rilascio che provoca la reazione emotiva.
La teoria di Sloboda è stata recentemente rispolverata dal Wall Street Journal
nell’intento di analizzare il grande, planetario, successo della cantante Adele
con il brano: Someone Like You, contenuto nell’Album con il quale ha
recentemente trionfato al Grammy Awards 2012. Alla storia commovente della fine di un amore, Adele avrebbe aggiunto le
“appoggiature”.
Oltre al brano di Adele, gli psicologi Martin Guhn e
Marcel Zentner dell’Università della British Columbia, che hanno partecipato
alla stesura di uno studio sull’argomento, hanno analizzato diversi altri pezzi
musicali che causano reazioni emotive intense; li hanno fatti ascoltare ad un
campione di persone monitorando contemporaneamente le loro reazioni
fisiologiche come il battito cardiaco e la sudorazione. I passaggi che davano i
brividi avevano in comune 4 elementi:
Iniziavano in modo sommesso diventando più forti
all’improvviso; includevano il brusco ingresso di una nuova “voce” come un nuovo strumento o un’armonia;
spesso comportavano un’espansione delle frequenze suonate; tutti i passaggi
contenevano inaspettate deviazioni nella melodia o nell’armonia.
In sintesi, farebbe rabbrividire ed emozionare la
musica che include, nella sua struttura,
sorprese nel volume, nel timbro e nel tessuto armonico.
Quindi la canzone di Adele, da lei magistralmente cantata, crea una riconosciuta atmosfera magica, struggente e malinconica perché contiene un sapiente mix di tutti gli elementi analizzati.
Un altro studio condotto da un team di neuroscienziati
alla McGill University ha rivelato che la musica che suscita forti emozioni attiva il rilascio di dopamine nell’area del cervello con cui percepiamo il piacere, un po’
come avviene con il cibo, le droghe, il sesso. In virtù di questa “chimica” saremmo quindi
portati a ripetere l’esperienza: più emozioni ci suscita una canzone, più
desideriamo ascoltarla.
Non saprei valutare se la teoria del Wall Street
Journal in merito alla bellissima canzone di Adele sia valida perché non sono
una musicista. Certamente è suggestiva.
Ma a voi, quali canzoni danno i brividi?
Ma a voi, quali canzoni danno i brividi?
Interessante teoria, merita approfondimenti... Personalmente, provo i brividi in alcuni passaggi musicali e sono ricorrenti per lo stesso pezzo (spesso sono parti di assoli strumentali, e in questi casi penso che l'effetto sia più legato all'uso di certe scale...), ma farò più caso agli ingredienti che muovono le mie emozioni. W le "appoggiature" e W i brividi musicali!
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